26 ottobre 26 novembre 2021
Personaggi deformati, corpi asciutti, clown con evidenti segni di sutura, volti senza corpo, scheletri e poi tanto nero, blu, bianco sono i soli pochi elementi che Roberto Falcone, architetto di professione, grande artista per passione, riesce a combinare con una maestria rara offrendo soluzioni sempre diverse dal fascino ipnotico. Non c’è unità performativa nelle opere di Falcone e l’apparente dissonanza è perfettamente voluta e ricercata. Cambiando supporto e strumento la sua arte, prima prettamente pittorica, ora digitale, pare essersi evoluta in modo grandioso. L’era in cui viviamo è prettamente digitale e nella produzione artistica questa porta dei grandi vantaggi grazie ai programmi diffusi sempre più sofisticati. L’arte digitale consente a Roberto Falcone di sfruttare l’opportunità tecnologica senza rinnegare l’aspetto creativo che si è specificato meglio. La ricerca del tutto personale che dà il titolo all’esposizione richiama una sua idea di rivedere nei cassetti della propria intimità e coglierne sensazioni, ricordi, paure, fantasie da rispolverare e riportare alla luce grazie alle immagini. Sensazioni segrete, moti intimi, ricordi affiorano in ogni opera. Nulla è a caso, tutto è perfettamente elaborato da uno degli ‘infiniti cassetti’ in cui, ogni volta che si compie il gesto dell’apertura, si assiste al rivivere, nuovamente, una emozione. Ed ecco che emergono immagini isolate, alcune anche in fase di frammentazione sperimentale, tra retaggi della pittura in cui c’erano titani sconfitti e guerrieri e valichi di nuove aperture. C’è un filo rosso che incute tristezza in tutte le opere eccetto un paio che presentano toni dal bianco al celeste e blu richiamando temi importanti come le mine in mare e il valore della famiglia. Eppure in quel senso di apparente tristezza si cela tutta la grande abilità del maestro Roberto Falcone che ha saputo essere originale dal punto di vista tecnico, espressivo e di idea. Già, come pioggia d’autunno, in fondo, ogni opera bagna i ricordi e li innaffia lasciando che spunti il sole su tutto quello che verrà poichè ogni lavoro sa essere segnante e stimolante, ricercato ed intrigante dal punto di vista individuale ed artistico, divenendo capolavoro contemporaneo.